Cos’è l’overclock e a cosa serve

overclocking

L’overclock è una tecnica di cui si parla spesso di questi tempi, in quanto legata al PC gaming, che sta conoscendo un vero e proprio boom: questo perché si tratta di una pratica del tutto legale, ma grazie alla quale le varie componenti del PC aumentano in maniera significativa le proprie prestazioni.
In seguito provvederemo a spiegare nel dettaglio in cosa consiste l’overclocking, soffermandoci su chi siano i suoi principali beneficiari e sui modi per mettere in pratica tale tecnica, senza dimenticare di analizzare quali siano i rischi ad essa collegati e gli effettivi vantaggi.
Ma andiamo con ordine ed entriamo nel vivo dell’argomento di questo breve articolo.

Che cos’è l’overclocking

Partiamo da una semplice considerazione: il termine overclocking è inglese e significa letteralmente aumentare la velocità dei clock (ovvero la velocità di lavoro di una o più componenti di un PC). Per quanto suoni abbastanza male, il termine viene tradotto con un neologismo, che è overcloccare, ma meglio a questo punto utilizzare la versione anglofona.
Come abbiamo già detto nell’introduzione, si tratta di una pratica piuttosto diffusa nell’ambito del PC gaming, che ha lo scopo principale di implementare le prestazioni di un computer, tramite l’aumento della velocità di determinate componenti.
Ma quali sono le componenti di un PC sui quali si può operare in tal senso?

Diciamo che praticamente tutte le componenti di un PC possono essere sottoposte all’overclocking: ad esempio il processore, così come la scheda grafica (detta anche GPU) e la memoria RAM. Per semplificare il concetto, si può affermare che quasi tutte le componenti atte all’elaborazione dati possano essere overcloccate per aumentarne significativamente la velocità.
É però importante dire che, sebbene ci sia sempre un margine di miglioramento delle prestazioni, queste non sono uguali per ogni macchina.
Dovendo poi spiegare il vero significato di questa tecnica, lo associamo al continuo e costante miglioramento della tecnologia, che renderebbe necessario acquistare periodicamente processori più potenti per stare al passo con il progresso (cosa che sarebbe decisamente antieconomica, oltre che insensata anche dal punto di vista dell’ecologia e della sostenibilità).
Ma è anche un modo per sfruttare appieno le potenzialità delle varie macchine, anche se si deve effettuare con attenzione e adottando tutta una serie di cautele per evitare danni anche seri.

A chi serve l’overclock

Dunque, a chi serve davvero l’overclock? Le risposte sono diverse: se infatti con questo sistema possiamo sfruttare al meglio le potenzialità di un PC, tenendolo aggiornato con i progressi tecnologici continuamente in atto ed evitando di doverne comprare uno nuovo (o anche solo sostituendone alcune parti), va detto che esistono anche altri motivi.
Gli utilizzatori dei PC gaming, infatti, possono avere necessità legate alle funzionalità per attuare l’overclocking, ma possono anche farlo semplicemente per questioni di hobby, ovvero per testare la potenza delle varie componenti del PC e scoprirne i limiti.
Quindi possiamo fare l’overclocking per reale necessità oppure solo per mettere alla prova la nostra macchina, ma sempre nell’ambito del gaming.

Come fare l’overclock

Entrando ora nel dettaglio dell’argomento, iniziamo col dire che l’overclock dell’hardware attualmente è molto più semplice rispetto al passato. Questo perché prima occorreva intervenire fisicamente sul processore o sulla GPU, mentre ora che l’overclocking è più diffusa, si può operare sulle singole componenti, studiate apposta per supportare questa pratica.
Chiaramente ogni modello implica diverse operazioni, quindi è bene effettuare le adeguate ricerche su internet prima di mettersi all’opera: in linea teorica, però, si può dire che per l’overclock basti entrare nel BIOS della scheda madre per modificare la frequenza delle specifiche componenti. Esistono persino appositi software studiati per modificare le impostazioni delle componenti e che rendono l’overclocking di gran lunga più semplice.
Meglio però essere sicuri che le varie componenti supportino l’overclocking, prima di iniziare!
A questo punto sono necessarie alcune considerazioni: la prima è che le componenti sottoposte ad overclocking tendono a sviluppare maggior calore, quindi occorre prevedere l’acquisto di un dissipatore. Inoltre, queste componenti modificate consumano più energia, rendendo necessario un alimentatore più potente; da ultimo, va detto che con l’overclocking cessa di fatto la garanzia data dal produttore del PC e c’è il rischio che le componenti si usurino più in fretta. Di conseguenza, mai trascurare la manutenzione del PC e prediligere componenti di qualità, che sono più costose ma che garantiscono una durata maggiore.
Insomma, l’overclocking è un’ottima alternativa all’acquisto di un nuovo PC, ma non è consigliata di sicuro ad un neofita: può sicuramente far risparmiare dei soldi, ma esiste il rischio che, se non eseguito correttamente o con componenti di bassa qualità, possa portare alla sua distruzione.

Comunque con i giusti accorgimenti, i rischi saranno notevolmente ridotti.
Magari prima di addentrarsi in materie oscure o poco chiare, è meglio chiedere ad un esperto o comunque informarsi adeguatamente: infatti su internet non mancano le guide e i tutorial, quindi è bene effettuare le opportune ricerche in merito.
Un consiglio sempre valido è quello di effettuare l’overclocking solo se strettamente necessario e mai appena aver assemblato il PC, dato che è sempre meglio sfruttare tutta la potenza dell’hardware mantenendo attiva la garanzia.

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